01/05/2014
Campionato Italiano strada ![]() ![]() ![]() | ![]() Randonnèe di Portogruaro del primo maggio 2014, denominata Randonnèe “Città di Portogruaro”
Giovedì 1 maggio 2014 si rinnoverà l'appuntamento con la randonnèe di Portogruaro, una classica di questo tipo di manifestazione ciclistica. La corsa si terrà sulla distanza di 200 km (202,800 per la precisione), con 1510 metri di dislivello. La quota massima raggiunta saranno i 670 metri de “I piani di Clauzetto”. Elementi dominanti della rando 2014, organizzata dalla CT Portogruarese, saranno i fiumi friulani Meduna, scavalcato due volte, e Tagliamento, scavalcato quattro volte. Il percorso pertanto si svilupperà quasi totalmente in Friuli, per 130 km in provincia di Pordenone, 50 circa in provincia di Udine, meno di venti in provincia di Venezia. La prima metà della rando si svilupperà in costante ascesa verso la pedemontana pordenonese, attraverso San Vito al Tagliamento, Casarsa della Delizia, Orcenico. Da Domanins si entrerà nel regno delle barbatelle e dei vitigni di Rauscedo: da questa località non attraverseremo il guado di Vivaro, spesso chiuso per le piogge incessanti di quest'anno, ma proseguiremo verso nord, su strade molto periferiche. L'attraversamento del Meduna avverrà su un bel ponte, provvisto di pista ciclabile. Una volta sulla destra Meduna (dopo 45 km), i randonneurs proseguiranno attraverso Tesis, Arba, Orgnese, Cavasso Nuovo. Da qui la svolta, con l'inizio delle prealpi carniche, e lo strappo breve ma mozzafiato da Cavasso Nuovo a Grilli, per poi ridiscendere verso Meduno. Le salite si faranno via via più intense lungo le valli Tramontina e Cosa. I ciclisti proseguiranno attraverso Campone, posto in un'amena conca, salendo poi ai Piani di Clauzetto, tetto del giro con i suoi 670 metri. Poi il tragitto si snoderà, sempre fra le montagne, verso la Val d'Arzino. Il ripiegamento verso Pinzano darà solo l'illusione di un facile rientro a casa: da lì invece inizierà l'abbraccio col Tagliamento, con i suoi ponti spettacolari, fra ghiaioni, intrecci d'acqua e montagne severe. L'impennata sul Monte di Ragogna sarà l'ultima asperità vera della corsa (il culmine al 109° km). Poi discesa a Muris, preludio alla enclave più settentrionale del percorso, fino a Trasaghis, passando accanto al lago del Cornino e al monumento celebrativo di Ottavio Bottecchia. Dalla periferia di Gemona il lungo rientro verso casa, attraverso Osoppo, Majano, San Daniele. A Dignano sarà ancora Tagliamento e il rientro sulla riva destra, nel Pordenonese. Fine di salite e salitelle: gli ultimi 40/45 chilometri saranno un progressivo avvicinamento a Portogruaro, non prima di aver sfiorato il borgo senza tempo di Valvasone; lo consigliamo a chi non ha fretta. Il traguardo nella città del Lemene sarà posto anche quest'anno sul velodromo Pier Giovanni Mecchia. |