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Ci fu un tempo in cui agli albori del ciclismo corridori coraggiosi affrontavano corse estenuanti in solitaria, senza l’aiuto di ammiraglie e gregari a prendersi cura di loro. Erano uomini testardi e talvolta disperati, disposti a mangiare quello che la strada offriva loro, dormendo quando e dove possibile, pedalando per tutto il giorno.
Non erano atleti professionisti o uomini facoltosi, erano cani sciolti, avventurieri e vagabondi pronti a saltare in sella alle loro biciclette in cerca di fortuna.
La Transcontinental Race riporta alla luce le grandi sfide degli albori, dei tempi in cui un corridore poteva inforcare la propria bicicletta,
stringere la mano agli avversari alla linea di partenza e gareggiare per migliaia di chilometri per il puro amore dello sport. leggi tutto