Calendario CPA/ARI

Randonnèe dei c.c. Montedoro & Friuli

18/09/2016
Distanza
150 km
Dove
Tricesimo (UD)
Omologazione
CPA/ARI
Dislivello
1000 - 2000 metri
Tempo massimo
10 ore
Partenza
08:00
Contatti
39 040393430
39 335 5933404
info@alabardabiketeam.it
Iscrizioni
dal 01/03 al 18/09
 
Randonnèe dei c.c. Montedoro & Friuli

PAGINA IN ALLESTIMENTO A CURA DELL'ORGANIZZATORE

 

Randonnèe dei c.c. Montedoro & Friuli

 

dal Friuli alla Giulia

 

18.9.2016

 

partenza unica ore 8.00

 

BASE LOGISTICA

 

Centro Commerciale Friuli, Via Nazionale 127 – Tricesimo (UD), Tel 0432 574212

 

Parcheggio esterno gratuito.

 

Pedalare nel rispetto del Codice della Strada. La randonnèe non è una gara, non è una corsa contro il tempo ma un diverso modo di raggiungere un obiettivo pedalando.

 

Partiremo dal centro commerciale; un inizio tranquillo ci porta ad attraversare Povoletto per poi dirigersi a Cividale del Friuli. Una ridente cittadina con un borgo storico di grande importanza, di rilevanza mondiale.

 

Epoca longobarda

 

Nel 568 giunsero dalla Pannonia i Longobardi, di origine scandinava, il cui re Alboino elesse subito la romana Forum Iulii a capitale del primo ducato longobardo in Italia e ponendovi duca il proprio nipote Gisulfo. Ribattezzata la propria capitale Civitas Austriae, ossia "Città dell'Austria" (da cui il nome moderno), i longobardi vi eressero edifici imponenti e prestigiosi e nei dintorni fondarono strutture fortificate assegnate alle fare, ossia le stirpi nobili di quel popolo germanico; nel 610 Cividale venne saccheggiata e incendiata dagli Avari, chiamati dal re longobardo Agilulfo (allora con sede a Milano) per punire la riottosità del duca "friulano" Gisulfo II. Nel 737, durante il regno di Liutprando e per sfuggire alle incursioni bizantine, il patriarca di Aquileia Callisto decise di trasferire qui la propria sede, così come già fece il vescovo di Zuglio che venne scacciato. La città ebbe così aumentato il suo ruolo anche grazie a quest'importante presenza ecclesiastica; già pochi decenni più tardi, nel 796, qui si tenne il concilio che riconfermò l'indissolubilità del matrimonio

 

Il Sacro Romano Impero e il Patriarcato di Aquileia

 

Nel 775 il Ducato del Friuli fu invaso dai Carolingi e i longobardi, col loro duca Rotgaudo in testa, impugnarono per l'ultima volta le armi fronteggiando l'arrivo dei Franchi. Sconfitti gli antichi dominatori, i Carolingi istituirono la marca orientale del Friuli, mantenendo come capitale la città che cambiò così il nome in Civitas Austriae. Quest'ultima divenne sede di un'importante corte, soprattutto durante il marchesato di Eberardo che attirò uomini di cultura da tutt'Europa. Dalle famiglie che ressero la marca ebbero i natali importanti uomini politici tra cui l'imperatore Berengario, figlio dello stesso Eberardo. Nel X secolo, ossia in epoca ottoniana, la marca friulana venne declassata a contea (o contado) e inserita dapprima nella marca di Verona e quindi in quella di Carinzia (quest'ultima facente dapprima parte del Ducato di Baviera per poi assurgere essa stessa a Ducato). La ricomposizione dei poteri a livello centroeuropeo e norditaliano lasciò un importante spazio ai patriarchi, i quali accrebbero i propri beni e il proprio potere sin dall'inizio del X secolo e nel 1077 divennero liberi feudatari del Sacro Romano Impero su un vasto territorio. Sorse così lo Stato patriarcale durato sino al 1419

 

Cividale rimase comunque il massimo centro politico e commerciale di tutto il Friuli, rivaleggiando dal XIII secolo con Udine, la quale era in forte ascesa grazie a una più congeniale posizione geografica, tanto che il patriarca Bertoldo di Andechs-Merania nel 1238 vi trasferì la propria sede. La città vide sorgere monasteri e conventi, palazzi e torri, qui posero residenza le più importanti casate parlamentari del Friuli e ne fiorirono di altrettanto dignitose. Nel 1353 l'imperatore Carlo IV, dopo una sanguinosa vendetta operata da suo fratello il patriarca Lodovico (e scatenata anche contro i cividalesi per punire l'assassinio del predecessore Bertrando), concedette a Cividale l'apertura dell'Università. Le lotte intestine friulane, durante le quali Cividale era spesso alleata dei conti di Gorizia e dei nobili castellani contro Udine, trovarono via via una più serrata intensità sino a concludersi convulsamente nel 1419, quando Venezia si decise di invadere la regione. Cividale si diede per prima alla Serenissima, stipulando una solenne pace e una contestuale alleanza. Nei decenni successivi alcuni nobili progettarono di aprir le porte allo spodestato patriarca Ludovico di Teck, tornato nel 1431 alla testa di 4.000 ungari[10], ma il progetto fallì.

 

Da Cividale percorso ondulato con poco dislivello, attraverseremo la zona del Collio: piccole borgate, piccoli paesetti; saremo contornati da continui vigneti, tanti colori e tanti profumi. Tanti eccellenti bicchieri di vino. Cormons e proseguiamo per una stradina di campagna che ci porterà a Gradisca: dalla piazza giriamo a sinistra per oltrepassare l’Isonzo, Peteano (triste ricordo dei decenni passati), saliamo a San Michele (salita duretta e stretta in mezzo al bosco) in cima tante cose ci riportano alla memoria i racconti dei nostri avi che hanno combattuto la 1^ Guerra Mondiale. Scendiamo a Doberdò del Lago, affianchiamo un piccolo stagno più conosciuto come “laghetto”. Un leggero dislivello ci porta alla SR 55 e poi SS 14, di fronte a noi un monumento della 1^ Guerra più conosciuto come “i lupi”. Ancora qualche Km e siamo a Sistiana. Sulla nostra sinistra il bar Inter: CONTROLLO, caffè e brioche. Ripartiamo pedalando una delle strade più panoramiche, più belle che ci portano a Trieste; attraversiamo la città nella zona delle rive, Piazza Unità d’Italia “la piazza più grande d’Europa che si affaccia sul mare”. Risaliamo Via Baiamonti, poi Via Flavia ed arriviamo all’altro centro commerciale di Montedoro (entriamo dal retro): CONTROLLO e RISTORO. Abbiamo già pedalato metà tracciato ed ora ripartiamo per andare a Bagnoli e risalire il Carso, Padriciano, Trebiciano, Opicina, Borgo Grotta Gigante, Rupinpiccolo, Sgonico, SP 6 ed oltrepassiamo Ternova. Ora scendiamo leggermente per entrare in Slovenia, Goriansko, Zagrajec, strada 614, Opatja Selo, Devetacchi, dove rientriamo in Italia. Savogna, Lucinico, Mossa, Capriva ed ancora Cormons. Ci allontaniamo dal Collio, SR 56, Corno di Rosazzo, Ipplis, Premariacco, Orzano, Selvis, Godia, costeggiamo la zona industriale di Feletto Umberto, il grande negozio di ciclismo CUSSIGH BIKE. Pochissimi metri e siamo arrivati. Arrivo al Centro Commerciale FRIULI: CONTROLLO. Abbiamo pedalato dal Friuli alla Giulia attraverso le province di Udine, Gorizia e Trieste con un piccolo assaggio della verde Slovenia. Qualche pedalata indietro per il pasta party offerto dallo STAFF CUSSIGH BIKE. Negozio aperto!

 

IL TRACCIATO MEDIO: dopo il controllo di Sistiana ritorna sui puoi passi, SR 55 in direzione di Gorizia, per qualche chilometro fino a Devetaccchi dove si ricongiunge al percorso principale proseguendo su Savogna, Lucinico, Mossa, Capriva.


ARI
 
 
OPENRUNNER
SELLE ITALIA
Bycicle Line
BICICLUB
Real sito carditello